Giovani e Laureati continuano a lasciare l'Italia, inchiesta del Corriere

Giovani e laureati continuano a lasciare l’Italia, inchiesta del Corriere

L’Italia perde i suoi giovani, e non solo i migliori

A spaventare non è il fatto in se stesso, già conosciuto. Ma la sua entità e le percentuali che emergono dalle analisi.

Non solo cervelli in fuga. La frase è ormai sulla bocca di tutti e la si pronuncia con rassegnazione. Ora la situazione passa ad uno step superiore.

A lasciare il nostro Paese sono anche i giovani in cerca di opportunità. Non è questione di eccellenza, ormai, ma anche di quantità.

Il Corriere della Sera ha avviato un’indagine approfondita sul fenomeno. E invita coloro che volessero raccontare la propria storia ad inviare dieci righe su Whatsapp al numero (+39)3462650177.

Il fenomeno ha ormai assunto proporzioni enormi. Basti pensare che soltanto nel 2015 (ultimo dato disponibile dall’Istat) i giovani che hanno cercato fortuna all’estero sono stati più di 100.000.

Più della metà non raggiungono i 40 anni. I laureati o diplomati che espatriano sono 23.000.

Si tratta di un’emigrazione che trova paragone solo con la fine dell’800. Ma il dato sconcertante è che ora a partire non sono più giovani in cerca di fortuna, con una valigia di cartone, ma persone con in tasca un diploma o addirittura titoli accademici superiori.

I numeri sono spietati.

Leggere la tabella grafica del rapporto tra cancellazioni e iscrizioni al registro dei residenti è veramente sconfortante. Ve la proponiamo senza alcun commento.

Giovani e Laureati continuano a lasciare l'Italia, inchiesta del Corriere

Non si deve assolutamente sottovalutare il problema, liquidandolo magari con una stretta di spalle. Oppure dicendo che si tratta ormai di un problema vecchio. Questa situazione che è emersa dall’indagine del Corriere della Sera mostra un momento veramente preoccupante per il nostro Paese.

Non essere in grado di offrire ai propri giovani una possibilità adeguata di lavoro, fa precipitare un paese indietro nel tempo. E ne pregiudica fortemente il futuro.

Occorre anche fare la seguente considerazione. I fenomeni del passato legati all’emigrazione, vedevano protagonisti soprattutto persone per loro sfortuna scarsamente acculturate. Segno che per i seppur pochi diplomati o laureati le possibilità esistevano. Segno di un paese in sviluppo.

Ora che la percentuale di persone acculturate è cresciuta a dismisura, non si può che trarne la deduzione contraria. Ovvero quella di un paese il cui progresso tecnologico non è in grado di soddisfare le esigenze più elementari.

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